sabato 22 agosto 2020

LA PATATA BOLLENTE

 


CENTRALI TERMICHE A GASOLIO E CARBONE.

PREDICARE BENE E RAZZOLARE MALE.

Un giornalista ha risposto “Sono dei politici”.

Possono raccontare barzellette solo perché sono politici. AVEVA RAGIONE LA NONNA (Tanto sono tutti uguali).

Tra un vaccino, una promessa, un lockdown si tira alle lunghe. Dov’è finita la corsa all’energia verde? Oppure attendiamo che il costruttore di turno spalmi con olio e burro chiarificato questo o quel politico.

La corsa alle auto elettriche è una bufala, per smaltire le batterie occorrono 5.000€

Senza contare che in Italia pochissimi hanno un garage o un approdo dove ricaricare le batterie delle proprie auto.


12 centrali sparse tra Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Lazio, Puglia e Sardegna producono elettricità bruciando carbone. Otto sono di proprietà dell’Enel, due di A2A, una della E.ON e una della Edipower. Nel 2014 hanno soddisfatto il 13,5 per cento del consumo interno lordo di energia elettrica a fronte delle emissioni di ben 39 milioni di tonnellate di CO2, circa il 40 per cento di tutte le emissioni del sistema elettrico nazionale. Allo stesso tempo, nel frattempo 521 morti all’anno per cause legate direttamente agli effetti dell’esposizione ai fumi della combustione di carbone.


Numero di centrali a carbone in Italia

12 (fonte: Assocarboni)

Fabbisogno elettrico soddisfatto rispetto al totale

13,5% nel 2014 (fonte: Terna)

Decessi prematuri dovuti al carbone

521 all'anno (fonte: Università di Stoccarda, 2010 - Greenpeace)

Emissioni di CO2

39 milioni di tonnellate all'anno, pari al 40% prodotto dal sistema elettrico nazionale



L’Italia non dispone ancora di una exit strategy dal carbone e dove addirittura a volte si sente parlare di nuove centrali (come ad esempio il progetto di "saline ioniche” a Reggio Calabria, recentemente archiviato). L’area in cui doveva sorgere è già devastata da stabilimenti mai decollati che hanno fatto solamente la gioia della ‘ndrangheta.


Non tutti gli arcipelaghi, tuttavia, dispongono di un allaccio alla rete elettrica nazionale; è il caso, ad esempio, delle isole al largo della Sicilia: Eolie, Egadi, Pelagie, Pantelleria. Esse, anche a causa della distanza dalla terraferma, sono da sempre elettricamente autosufficienti.

Gli stabilimenti di produzione sono spesso privati, quasi sempre con fonti non rinnovabili. Malgrado l’enorme potenziale solare ed eolico (si pensi alle isole Eolie, che prendono il nome proprio dal dio dei venti), la produzione di energia elettrica è affidata a centrali elettriche a gasolio, spesso vetuste e difficili da rifornire (a Stromboli, ad esempio, ogni giorno un elicottero trasporta centinaia di litri di combustibile facendo la spola con la Sicilia).

Tutto ciò a causa di vincoli paesaggistici, di difficoltà tecniche, di ritardi gestiti. Negli scorsi anni era stato anche bloccato un impianto eolico off-shore a Pantelleria, per l’impatto ambientale che le 38 pale da installare al largo dell’isola avrebbero provocato.

Una patata bollente che nessuno vuole.


lunedì 29 giugno 2020

NUMA







L'AMORE DI NUMA

Ecco amico mio, sono arrivata.
Non devi piangere, non ho paura di una semplice iniezione.
Ancora un attimo e mi riposerò per sempre.


Se domani sentirai la mia mancanza, non dire che non amerai più nessuno come hai amato me, sì sono stata la tua migliore amica, abbiamo corso, sudato e camminato per valli e boschi solo per stare insieme.


Sì ci siamo voluti veramente bene, e certamente hai capito che il mio grande amore è stato incondizionato.
Non essere triste, guardati intorno e scoprirai ancora una palla da tirare a qualcuno che scodinzolerà per riportartela

lunedì 20 aprile 2020

UNA SCELTA DIFFICILE


SOPRAVVIVENZA

Avevo 9 anni, ricordo bene i sacrifici che facevano i miei per produrre un po' di grano per la sopravvivenza di tutta la famiglia. 


Negli anni Sessanta la forza lavoro per arare per trasportare, era rappresentata dai cavalli e dai buoi.
Poi il progresso ci mise di fronte il trattore, lo usavi nel momento del bisogno e poi a riposo, qualcuno prospettò di lavorare meno e guadagnare di più. Lo stesso miraggio della moneta unica.
Non c’era da pulire la stalla, da dare da mangiare al bestiame anche i giorni di festa, un agricoltore come oggi non conosceva giorni di festa, non sapeva cosa fossero. Siamo tutti pronti al grande sacrificio per salvare la terra? Di questo si tratta. È sotto gli occhi di tutti il ritorno in questi giorni la limpidezza dei corsi d’acqua, 
trasparenza che molti non avevano conosciuto, del cielo limpido da far ammirare le stelle, aria salubre respirata solo dalle finestre per la pandemia del coronavirus.
Bisogna apprendere tutto di nuovo.
«Non esiste più una cultura della trazione animale. Nessuno più sa addestrare un cavallo da lavoro e molte attrezzature sono sparite. Sarà un ritorno lento e corrosivo. Non sarà cosa facile recuperare tutto il lavoro delle generazioni precedenti. La responsabilità sociale comporta oggi un impegno per un’agricoltura biologica ed eco-solidale, perché la difesa della persona umana, della sua salute e della sua dignità, è imprescindibile dalla difesa della natura e dell’ambiente e di una sana alimentazione. Perciò il ritorno delle tecniche tradizionali e innovative per lo sfruttamento naturale delle risorse agricole, nel rispetto dell’ambiente e dei cicli naturali e per la difesa e promozione della biodiversità – e nel contrasto all’utilizzo di pesticidi, gravemente dannosi per la salute dell’uomo e della natura, e anche per l’economia. Siamo ad un bivio tragico, e tutti sceglieremo egoisticamente la strada più facile. Non siamo pronti a salvare la Terra e noi stessi, correremo inesorabilmente verso l’autodistruzione.
Non siamo pronti ad agire. Questa tabella ci spaventa.

venerdì 17 aprile 2020

......... VIRUS MUTEVOLE .........


INEFFICIENZA DI UN VACCINO

di Maurizio Troccoli



Virus mutevole
Recenti scoperte sostengono che siamo di fronte a un virus fortemente mutevole, che compie piccole correzioni, ma in vasta scala e che quindi, potrebbe mutare fino al punto da rendere inefficace il vaccino oltre che non proteggere coloro che si sono immunizzati. Sono stati da poco resi noti studi che dimostrano come il ceppo cinese e quello europeo-americano siano ben distinguibili tra loro e questo emergerebbe dall’analisi dei loro genomi. In Europa e negli Usa – spiega un articolo di Repubblica a firma di Elena Dusi -, in particolare, leggendo l’Rna lettera per lettera, i ricercatori hanno scoperto delle mutazioni che lo renderebbero più mutevole e potenzialmente contagioso.

La scoperta «Analizzando 220 genomi del virus – è scritto -, fra le migliaia sequenziate e pubblicate online dagli scienziati di tutto il mondo, i ricercatori italiani e americani hanno puntato l’attenzione sulla mutazione dell’enzima della polimerasi: ‘Nel nostro database – scrivono sulla rivista Journal of Translational Medicine – la prima comparsa di questa mutazione è del 9 febbraio in Gran Bretagna, quando un drammatico incremento dei pazienti infettati in Europa viene registrato dall’Oms’. Circolando e replicandosi in un numero di individui così grande, come sta avvenendo oggi, le possibilità di mutazione non fanno che aumentare ulteriormente. Cambiando leggermente i suoi connotati, c’è il rischio che un giorno il coronavirus diventi irriconoscibile per la memoria del sistema immunitario (nelle persone guarite o vaccinate) o che impari a resistere ai farmaci».

Ricerca verso antivirali Contro l’enzima polimerasi sono infatti diretti molti degli antivirali usati oggi negli ospedali. E’ il convincimento che porta a virologi come Giulio Gallo a dichiarare che sarebbe forse opportuno aspettarsi di più dalla ricerca di antivirali specifici che non da un vaccino che rischierebbe, come accaduto per l’Hiv, di non essere efficace rispetto alle mutazioni del virus. Secondo il virologo Gallo, in campo restano anche le ipotesi che il virus «potrebbe sparire completamente come la prima Sars; ricomparire come la Mers, ma in maniera regionalizzata o diventare stagionale come l’aviaria. Per questo serve una cura più che un vaccino».

giovedì 25 aprile 2019

LA STORIA IL VERO 25 APRILE






LA MINACCIA DELL’EUROPA

PERCHÉ LE MAGGIORI CARICHE DELLO STATO SONO STATE E SONO FALSE.

IL 25 APRILE

SI RICORDA LA LIBERAZIONE, SOVRANITÀ POPOLARE E L’INDIPENDENZA DELL’ITALIA.


La storia ci racconta:

Il 25 aprile 1945 il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (Clnai), che coordinava i diversi gruppi della Resistenza nel Nord, deliberò infatti un ordine di insurrezione generale nei territori ancora schiacciati dall’occupazione. Gli occupanti avevano solo una scelta: “Arrendersi o perire”, come da proclama lanciato alla radio. Il piano coordinato dei partigiani portò alla liberazione dei due maggiori capoluoghi del Nord, Milano e Torino, e alla fuga di Benito Mussolini.

RIPASSARE LA STORIA È DOVERE, LA VERITÀ DI TUTTI


L’importanza della festa è stata sottolineata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un discorso nel 2015 in occasione del 70esimo anniversario della ricorrenza e ribadito oggi 25Aprile 2019.


 “La Liberazione è un punto di connessione della storia del nostro popolo”, ha detto il capo di stato. “Pietà per i morti, rispetto dovuto a quanti hanno combattuto in coerenza con i propri convincimenti: sono sentimenti che, proprio perché nobili, non devono portare a confondere le cause, né a cristallizzare le divisioni di allora tra gli italiani”.
Ciò nonostante, negli ultimi anni non sono mancati tentativi di strumentalizzare la festa o di cancellarla. Nel 2011, per esempio, la vicepresidente dell’Emilia Romagna Simonetta Saliera venne accusata di aver approfittato dell’occasione per attaccare gli avversari politici. Nel 2014 la Brigata ebraica, che ebbe un ruolo fondamentale nella liberazione del paese, fu fischiata a Milano da alcuni ragazzi che esponevano bandiere palestinesi, e lo stesso è accaduto negli ultimi anni. Il 25 aprile 2019, purtroppo, non è un’eccezione: nei giorni scorsi, il ministro dell’Interno Matteo Salvini che per l’occasione è andato a Corleone perché la vera liberazione è dalla mafia.

Tutti hanno stravolto la storia a favore di pochi partendo da alcuni decenni trascorsi. “Pietà per i morti. Vorrei chiedere ma la mie parole restano vane. Per rispetto dei morti non si svende la sovranità dell’Italia.
Certi signori come: Azeglio Ciampi, Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Hanno progressivamente ceduto la sovranità dell’Italia e del popolo ad un’Europa inesistente dimenticando i nostri morti, i troppi morti che con la loro vita hanno contribuito a rendere l’Italia una nazione libera, democratica ed indipendente.
Sono da onorare i caduti per la liberazione del 22 aprile che credevano nella Patria ma, c’è un ma…Perché solo alcuni? E gli altri?

Pensiamo alla liberazione di Roma dagli stessi anglo-americani, accaduta due giorni prima del D-Day - il 4 giugno 1944 tutti dimentichi, per svariati motivi. In Italia si commemora la liberazione d'Italia ogni 25 aprile come se fosse un lavoro compiuto da partigiani e basta. E la storia l’hanno stravolta i politici di turno che con alterigia sfilano alle parate solo per fini politici, apparire senza essere. A Forlì, in Romagna la strada che porta ad uno dei due cimiteri degli alleati nella città si chiama Via dei Partigiani. Ed é un’offesa che quando si parla di alleati in discorsi o sui giornali, si fa riferimento solo agli «americani». In quei due cimiteri di Forlì 


giacciono i resti mortali di 1.234 soldati dell'Ottava Armata Britannica. Così tanti morti, solo a Forlì. Ma vi rendete conto? Non è ora , dopo 74 anni di affrontare una semplice verità? Eccola: la Resistenza in Italia era completamente irrilevante dal punto di vista militare. In ogni caso, nell'estate del 1944 non esisteva una Resistenza in Italia. Dopo, dall'autunno del 1944 in poi che cosa di concreto ha portato questa Resistenza?
Secondo alcuni storici la Resistenza lottava per la patria, la libertà e la democrazia. Non è vero. I suoi elementi comunisti (quelli dominanti) lottavano per l'Unione sovietica, la dittatura e il comunismo. Ecco perché Churchill


voleva puntare non sulla Francia, ma sull'Italia. Voleva a tutti costi fermare le forze comuniste nei Balcani e in Austria. Al contrario Roosevelt no, e prevalse la decisione del Presidente americano. Perciò, gli alleati, che avevano invaso l'Italia nel 1943, non ebbero le forze necessarie in Italia per liberarla fino all'aprile 1945. Si dice: solo grazie alla UE ci sono stati 74 anni di pace in Europa. Non è vero. C'è stata pace in Europa solo grazie agli anglo-americani e al piano Marshall. Oggi, la UE e la sua moneta unica rappresentano la più grave minaccia della pace in Europa.

martedì 9 aprile 2019


HAI CAPITO






Hai capito... che nessuno è perfetto.
Finché non ti innamori.
Hai capito... che la vita è dura...
Ma Tu lo sei di più!
Hai capito...
che le opportunità non vanno mai lasciate andare.
Quelle che lasci tu...
le prende qualcun altro.
Hai capito... che rancore e amarezza forgiano
per capire la felicità.
Hai capito... che un sorriso
è un modo sano per migliorare il tuo aspetto.
Hai capito...
che non puoi scegliere come ti senti...
Ma puoi sempre correggere l’umore.
Hai capito... che tutti
vogliono vivere in cima alla montagna...
Ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali.
Hai capito... che bisogna godersi
il viaggio e non pensare solo alla meta.
Hai capito...
che spesso i consigli servono ma meglio scegliere da soli

Da sola non sprechi il tuo tempo e volerai leggera al tuo destino.

giovedì 21 marzo 2019

CONTRO LE FALSITA'


 

 

CONTRO OGNI FALSITA’

UN SOLO ARRESTO DEL M5S

Basta arroganza e falsità ormai nessuno crede più alla carta stampata e ai canali televisivi facenti parte ad un solo padrone.

CONTRO

La lista dei parlamentari indagati e condannati

Gli unici ad aver lasciato sono Drago e Cuffaro

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foto LaPresse
Correlati
18:33 - Ecco una lista (provvisoria) dei parlamentari indagati e condannati pubblicata dal Fatto quotidiano.
ABRIGNANI Ignazio (PDL) - indagato per dissipazione post-fallimentare.

ALESSANDRI Angelo (Lega Nord) - indagato per finanziamento illecito ai partiti.

ANGELUCCI Antonio (PDL) - Indagato per associazione a delinquere, truffa e falso.

ARACU Sabatino (PDL) - Rinviato a giudizio nella sanitopoli abruzzese.

BARANI Lucio (PDL) - Richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’uffici.

BARBARESCHI Luca (Gruppo Misto) - Indagato per abusivismo.

BERLUSCONI Silvio (PDL) - 2 amnistie (falsa testimonianza P2, falso in bilancio Macherio); 1 assoluzione per depenalizzazione del reato (falso in bilancio All Iberian); 2 processi in corso (intercettazioni Unipol, processo Ruby). 5 prescrizioni (Lodo Mondadori, All Iberian, Consolidato Fininvest, Falso in bilancio Lentini, processo Mills). Il 26 ottobre 2012 è stato condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per frode fiscale nel processo Mediaset (prescritto per il reato del 2001, ma non per gli esercizi 2002-2003). Tre dei 4 anni sono stati condonati per indulto. E' stato inoltre interdetto dai pubblici uffici per tre anni e dovrà pagare un risarcimento di 10 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate.

BERNARDINI Rita (PD) - Condannata nel 2008 a quattro mesi per cessione gratuita di marijuana, pena estinta per indulto.

BERRUTI Massimo Maria (PDL) - condannato in appello a 2 anni e 10 mesi nell'inchiesta per i fondi neri Fininvest.

BOSSI Umberto (Lega Nord) - condannato a 8 mesi di reclusione per finanziamento illecito, 1 anno per istigazione a delinquere, 1 anno e 4 mesi per vilipendio alla bandiera poi indultati, oggi è indagato per truffa ai danni dello Stato.

BRAGANTINI Matteo (Lega Nord) - condannato in appello per propaganda razziale.

BRANCHER Aldo (PDL) - condannato in primo grado e appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al psi. Il primo reato prescritto, il secondo depenalizzato. Indagato per ricettazione. Condannato in appello a due anni per appropriazione indebita e ricettazione.

BRIGANDI' Matteo (Lega Nord) - condannato in primo grado per truffa aggravata alla regione Piemonte.

BRIGUGLIO Carmelo (PDL) - vari processi a carico (truffa, falso, abuso d'ufficio), alcuni prescritti, alcuni trasferiti ad altri tribunali ed in seguito assolto.

BOSI Francesco (UDC) - Indagato per abuso d'ufficio

CALDEROLI Roberto (Lega Nord) - Indagato per truffa dal Tribunale dei ministri, i senatori votano contro l’autorizzazione a procedere.

CAMBER Giulio (PDL) - condannato in via definitiva per millantato credito.

CAPARINI Davide (Lega Nord) - resistenza a pubblico ufficiale prescritto.

CARLUCCI Gabriella (Udc, eletta nel Pdl): condannata a risarcire una sua collaboratrice.

CARRA Enzo (UDC): ai tempi di Tangentopoli finì in manette davanti alle telecamere, è stato condannato in via definitiva a 16 mesi per false dichiarazioni ai pm.

CASTAGNETTI Pierluigi (PD) - rinviato a giudizio per corruzione, prescritto. CASTELLI Roberto (Lega Nord) - indagato per abuso d'ufficio patrimoniale, il Senato vota totale immunità.

CATONE Giampiero (PDL) - condannato in primo grado a otto anni per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata.

CESA Lorenzo (UDC) - condannato in primo grado per corruzione aggravata, condanna annullata in appello per incompatibilità del GIP, indagato per truffa e associazione a delinquere.

CESARO Luigi (PDL) - Indagato per associazione camorristica.

CIARRAPICO Giuseppe (PDL) - condannato per truffa aggravata e continuata ai danni di INPS e INAIL, multa per violazione legge tutela "lavoro fanciulli e adolescenti", condannato per falso in bilancio e truffa, condanna per diffamazione, condannato per bancarotta fraudolenta, condannato per finanziamento illecito, condannato per il crac "valadier", condannato in appello per assegni a vuoto e in seguito reato depenalizzato, condanna in primo grado per abuso ed in seguito prescritto, condannato per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni, rinviato a giudizio per ricettazione, indagato per truffa ai danni di palazzo Chigi.

CRISAFULLI Vladimiro (PD) - Ex sindaco di Enna e uomo forte dei Ds siciliani, è sotto inchiesta insieme a Totò Cuffaro per violazione di segreto d’ufficio nell’inchiesta su Messina Ambiente. Ë stato indagato dalla procura di Caltanissetta per concorso esterno in associazione mafiosa. Indagine archiviata nel febbraio 2004.

COSENTINO Nicola (Pdl): accusato di legami con il clan dei Casalesi, il Parlamento ha negato la richiesta d’arresto. Imputato anche nell’inchiesta sulla P3.

CURSI Cesare (PDL) - Indagato per corruzione.

CUSUMANO Stefano (Udeur) - Arrestato nel 1999 a Catania con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta. Oggi resta sotto processo, con la sola accusa di turbativa d’asta, per gli appalti del nuovo ospedale Garibaldi di Catania. È senatore della Repubblica.

foto LaPresse
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D'ALEMA Massimo (PD) - finanziamento illecito accertato, prescritto.

D’ALI' Antonio (PDL): rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.

DE ANGELIS Marcello (PDL) - condannato per banda armata e associazione eversiva.

DE GREGORIO Sergio (PDL) - indagato per associazione per delinquere, concorso in truffa e truffa aggravata, concorso in bancarotta fraudolenta. Il Senato ha negato l’autorizzazione all’arresto.

DELL'UTRI Marcello (PDL) - condannato per false fatture e frode fiscale, condannato in appello per tentata estorsione mafiosa, condannato in secondo grado a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa ma annullata con rinvio dalla Cassazione.

DEL PENNINO Antonio (PDL) - ha patteggiato una pena di 2 mesi e 20 giorni nel processo per le tangenti Enimont. A ottobre 1994 altro patteggiamento: di una pena di 1 anno, 8 mesi e 20 giorni per tangenti relative alla Metropolitana milanese. Prescritto per corruzione.

DE LUCA Francesco (PDL) - indagato per tentata corruzione in atti giudiziari.

DE LUCA Vincenzo (PD) - Nel dicembre 2008 con altri 46 imputati, viene rinviato a giudizio per truffa ai danni dello stato e falso in relazione alla vicenda relativa alla delocalizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali. Nell'aprile 2009 il rinvio viene confermato per De Luca ad altri 13 imputati. Nel luglio 2010 viene condannato in primo grado dalla Corte dei Conti (sezione giurisdizionale di Napoli), insieme all'ex-sindaco De Biase ad alcuni dirigenti comunali, per questioni inerenti gli stipendi dei dirigenti del Comune di Salerno. Viene condannato a pagare 23 mila euro . Il 6 luglio 2010 la Corte dei Conti di Salerno dichiara la prescrizione nei confronti di De Luca e degli altri imputati del processo per lo sversamento di rifiuti, nel 2001, nel sito di Ostaglio, non ancora completato.

DI STEFANO Fabrizio (PDL): rinviato a giudizio per corruzione.

DI GIUSEPPE Anita (IDV): indagata per abuso di ufficio, turbativa d’asta e associazione a delinquere.

DELLA VEDOVA Benedetto (FLI): È stato condannato a quattro mesi di reclusione e al pagamento di una multa di due milioni delle vecchie lire per aver distribuito hashish a Porta Portese nel corso di una manifestazione, nel 1995, di disobbedienza civile per promuovere la liberalizzazione delle droghe leggere.

ESPOSITO Stefano (PD) - Indagato, ha versato un'oblazione di duemila euro per evitare l’accusa di aver violato la legge elettorale. Prosciolto dal Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Torino in data 3 dicembre 2007.

FARINA Renato (PDL) - condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi per falso in atto pubblico, ha patteggiato una pena di 6 mesi per favoreggiamento nel sequestro di Abu Omar.

FASANO Vincenzo (PDL) - condannato per concussione, indultato.

FAZZONE Claudio (PDL): rinviato a giudizio per abuso d’ufficio.

FIRRARELLO Giuseppe (PDL) - condannato in primo grado per turbativa d’asta, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa (nel ’99 il Senato ha negato l’arresto).

FITTO Raffaele (PDL) - rinvio a giudizio per concorso in corruzione, falso e finanziamento illecito.

FRIGERIO Gianstefano (PDL) - Ex leader della Dc, diventato uno degli strateghi di Forza Italia. Ha confessato, per esempio, di aver ricevuto 150 milioni da Paolo Berlusconi, in cambio dei permessi alla Fininvest per gestire la discarica di Cerro Maggiore. Ha accumulato tre condanne definitive: 1 anno e 4 mesi per finanziamento illecito ai partiti, 1 anno e 7 mesi per finanziamenti illeciti e ricettazione, 3 anni e 9 mesi per corruzione e concussione. Doveva scontare in definitiva una pena di 6 anni e 5 mesi. Affidato poi ai servizi sociali, ha avuto il permesso dal giudice di sorveglianza di frequentare il Parlamento per qualche giorno al mese: come pratica di riabilitazione.

GALATI Giuseppe (PDL) - indagato per associazione a delinquere, truffa e associazione segreta.

GALIOTO Vincenzo (PDL) - Condannato in primo grado per falso in bilancio.

GENOVESE Fracantonio (PD) - Indagato per abuso d’ufficio per affidamenti fatti durante la sua sindacatura a Messina a un’azienda di servizi.

GIUDICE Gaspare (PDL) - condannato in primo grado per bancarotta, prescritto.

GRASSANO Maurizio (Responsabili) - Sotto processo per truffa.

GRILLO Luigi (PDL) - rinviato a giudizio per aggiotaggio, indagato e prescritto per truffa. IAPPICA Maurizio (Gr.Misto, eletto nel PDL): rinviato a giudizio per false fatture, falso in bilancio e abuso d’ufficio, prescritto.

LA LOGGIA Enrico (PDL) - Indagato al Tribunale dei ministri per finanziamenti dalla Parmalat di Calisto Tanzi (100 mila euro) in cambio di presunte “consulenze”.

IAPICCA Maurizio (PDL) - rinviato a giudizio per false fatture, falso in bilancio e abuso d'ufficio, prescritto.

LA MALFA Giorgio (Gruppo Misto) - condannato per finanziamento illecito. Al termine dell'iter processuale, la Cassazione gli riconobbe l'assenza di "ogni profitto personale", e la "lealtà processuale", concedendogli il beneficio della non menzione nel casellario penale.

LAGANA' FORTUGNO Maria Grazia (PD) - indagata per truffa ai danni dello Stato.

LANDOLFI Mario (PDL) - indagato per corruzione e truffa "con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan mafioso La Torre".

LEHNER Giancarlo (PDL) - condannato per diffamazione.

LETTA Gianni ( PDL) - Nel 1993 era stato indagato per corruzione dalla procura di Roma che ne aveva chiesto addirittura l’arresto. L’inchiesta era stata poi archiviata, ma con motivazioni non proprio esaltanti per Letta. Un altra inchiesta era stata scippata, negli anni Ottanta, alla procura di Milano dal porto delle nebbie romano: quella di Gherardo Colombo sui fondi neri dell’Iri, nella quale l’allora direttore del “Tempo” Gianni Letta aveva ammesso, nel dicembre 1984, di aver ricevuto 1 miliardo e mezzo di lire in nero dall’ente statale per ripianare i buchi del suo disastrato giornale. Un giornale che, scrissero Scalfari e Turani in “Razza padrona”, era “in vendita ogni giorno, e non solamente in edicola”.

LOLLI Giovanni (PD) - rinviato a giudizio per favoreggiamento.

LOMBARDO Angelo (Gruppo Misto) - Indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

LUMIA Giuseppe (PD) - Indagato per diffamazione. È stato querelato dal suo ex addetto stampa.

LUONGO Antonio (PD) - Rinviato nel 2009 a giudizio per corruzione nell’inchiesta su affari e politica a Potenza.

LUSETTI Renzo (PD) - condannato a risarcimento di 1 milione di lire per consulenze ingiustificate.

LUSI Luigi (Gr. Misto, eletto nel PD): indagato per appropriazione indebita e calunnia, è attualmente in carcerazione preventiva e resta
senatore.


D'ALEMA Massimo (PD) - finanziamento illecito accertato, prescritto.

D’ALI' Antonio (PDL): rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.

DE ANGELIS Marcello (PDL) - condannato per banda armata e associazione eversiva.

DE GREGORIO Sergio (PDL) - indagato per associazione per delinquere, concorso in truffa e truffa aggravata, concorso in bancarotta fraudolenta. Il Senato ha negato l’autorizzazione all’arresto.

DELL'UTRI Marcello (PDL) - condannato per false fatture e frode fiscale, condannato in appello per tentata estorsione mafiosa, condannato in secondo grado a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa ma annullata con rinvio dalla Cassazione.

DEL PENNINO Antonio (PDL) - ha patteggiato una pena di 2 mesi e 20 giorni nel processo per le tangenti Enimont. A ottobre 1994 altro patteggiamento: di una pena di 1 anno, 8 mesi e 20 giorni per tangenti relative alla Metropolitana milanese. Prescritto per corruzione.

DE LUCA Francesco (PDL) - indagato per tentata corruzione in atti giudiziari.

DE LUCA Vincenzo (PD) - Nel dicembre 2008 con altri 46 imputati, viene rinviato a giudizio per truffa ai danni dello stato e falso in relazione alla vicenda relativa alla delocalizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali. Nell'aprile 2009 il rinvio viene confermato per De Luca ad altri 13 imputati. Nel luglio 2010 viene condannato in primo grado dalla Corte dei Conti (sezione giurisdizionale di Napoli), insieme all'ex-sindaco De Biase ad alcuni dirigenti comunali, per questioni inerenti gli stipendi dei dirigenti del Comune di Salerno. Viene condannato a pagare 23 mila euro . Il 6 luglio 2010 la Corte dei Conti di Salerno dichiara la prescrizione nei confronti di De Luca e degli altri imputati del processo per lo sversamento di rifiuti, nel 2001, nel sito di Ostaglio, non ancora completato.

DI STEFANO Fabrizio (PDL): rinviato a giudizio per corruzione.

DI GIUSEPPE Anita (IDV): indagata per abuso di ufficio, turbativa d’asta e associazione a delinquere.

DELLA VEDOVA Benedetto (FLI): È stato condannato a quattro mesi di reclusione e al pagamento di una multa di due milioni delle vecchie lire per aver distribuito hashish a Porta Portese nel corso di una manifestazione, nel 1995, di disobbedienza civile per promuovere la liberalizzazione delle droghe leggere.

ESPOSITO Stefano (PD) - Indagato, ha versato un'oblazione di duemila euro per evitare l’accusa di aver violato la legge elettorale. Prosciolto dal Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Torino in data 3 dicembre 2007.

FARINA Renato (PDL) - condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi per falso in atto pubblico, ha patteggiato una pena di 6 mesi per favoreggiamento nel sequestro di Abu Omar.

FASANO Vincenzo (PDL) - condannato per concussione, indultato.

FAZZONE Claudio (PDL): rinviato a giudizio per abuso d’ufficio.

FIRRARELLO Giuseppe (PDL) - condannato in primo grado per turbativa d’asta, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa (nel ’99 il Senato ha negato l’arresto).

FITTO Raffaele (PDL) - rinvio a giudizio per concorso in corruzione, falso e finanziamento illecito.

FRIGERIO Gianstefano (PDL) - Ex leader della Dc, diventato uno degli strateghi di Forza Italia. Ha confessato, per esempio, di aver ricevuto 150 milioni da Paolo Berlusconi, in cambio dei permessi alla Fininvest per gestire la discarica di Cerro Maggiore. Ha accumulato tre condanne definitive: 1 anno e 4 mesi per finanziamento illecito ai partiti, 1 anno e 7 mesi per finanziamenti illeciti e ricettazione, 3 anni e 9 mesi per corruzione e concussione. Doveva scontare in definitiva una pena di 6 anni e 5 mesi. Affidato poi ai servizi sociali, ha avuto il permesso dal giudice di sorveglianza di frequentare il Parlamento per qualche giorno al mese: come pratica di riabilitazione.

GALATI Giuseppe (PDL) - indagato per associazione a delinquere, truffa e associazione segreta.

GALIOTO Vincenzo (PDL) - Condannato in primo grado per falso in bilancio.

GENOVESE Fracantonio (PD) - Indagato per abuso d’ufficio per affidamenti fatti durante la sua sindacatura a Messina a un’azienda di servizi.

GIUDICE Gaspare (PDL) - condannato in primo grado per bancarotta, prescritto.

GRASSANO Maurizio (Responsabili) - Sotto processo per truffa.

GRILLO Luigi (PDL) - rinviato a giudizio per aggiotaggio, indagato e prescritto per truffa. IAPPICA Maurizio (Gr.Misto, eletto nel PDL): rinviato a giudizio per false fatture, falso in bilancio e abuso d’ufficio, prescritto.

LA LOGGIA Enrico (PDL) - Indagato al Tribunale dei ministri per finanziamenti dalla Parmalat di Calisto Tanzi (100 mila euro) in cambio di presunte “consulenze”.

IAPICCA Maurizio (PDL) - rinviato a giudizio per false fatture, falso in bilancio e abuso d'ufficio, prescritto.

LA MALFA Giorgio (Gruppo Misto) - condannato per finanziamento illecito. Al termine dell'iter processuale, la Cassazione gli riconobbe l'assenza di "ogni profitto personale", e la "lealtà processuale", concedendogli il beneficio della non menzione nel casellario penale.

LAGANA' FORTUGNO Maria Grazia (PD) - indagata per truffa ai danni dello Stato.

LANDOLFI Mario (PDL) - indagato per corruzione e truffa "con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan mafioso La Torre".

LEHNER Giancarlo (PDL) - condannato per diffamazione.

LETTA Gianni ( PDL) - Nel 1993 era stato indagato per corruzione dalla procura di Roma che ne aveva chiesto addirittura l’arresto. L’inchiesta era stata poi archiviata, ma con motivazioni non proprio esaltanti per Letta. Un altra inchiesta era stata scippata, negli anni Ottanta, alla procura di Milano dal porto delle nebbie romano: quella di Gherardo Colombo sui fondi neri dell’Iri, nella quale l’allora direttore del “Tempo” Gianni Letta aveva ammesso, nel dicembre 1984, di aver ricevuto 1 miliardo e mezzo di lire in nero dall’ente statale per ripianare i buchi del suo disastrato giornale. Un giornale che, scrissero Scalfari e Turani in “Razza padrona”, era “in vendita ogni giorno, e non solamente in edicola”.

LOLLI Giovanni (PD) - rinviato a giudizio per favoreggiamento.

LOMBARDO Angelo (Gruppo Misto) - Indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.

LUMIA Giuseppe (PD) - Indagato per diffamazione. È stato querelato dal suo ex addetto stampa.

LUONGO Antonio (PD) - Rinviato nel 2009 a giudizio per corruzione nell’inchiesta su affari e politica a Potenza.

LUSETTI Renzo (PD) - condannato a risarcimento di 1 milione di lire per consulenze ingiustificate.

LUSI Luigi (Gr. Misto, eletto nel PD): indagato per appropriazione indebita e calunnia, è attualmente in carcerazione preventiva e resta
senatore.
Fonte giornale la Repubblica.